mercredi 4 juillet 2018

Sapiens

Ho ricevuto in regalo "Sapiens" il libro di Yuval Noah Harari che ho letto in francese. Harari è professore di storia all'università ebraica di Gerusalemme. L'autore mescola  con grande abilità diverse discipline per raccontare il trionfo dell' homo sapiens. Libro molto colto, con nervose citazioni a piè di pagina. La prima parte del libro è affascinante perché descrive come si è passati da un mondo in cui vivevano sei speci differenti di ominidi a una sola specie , la nostra, quella dell'homo sapiens. Ci sono voluti 100 000 anni per giungere allo stato attuale. La lettura fa venire le vertigini perché  riporta indietro di migliaia d'anni ed obbliga a ripensare il mondo, la situazione nella quale vivevano quelli che si chiamavano gli uomini primitivi mentre , almeno nel mio caso almeno, riesco a rappresentarmi più o meno bene il contesto di 2000-3000 anni fa. In ogni modo questa parte del libro è salutare perché rivela che 2000 anni fa è di poco conto, ossia è un periodo vicinissimo a quello attuale. Per la mia generazione gli uomini primitivi costituivano una nebulosa vaga, un magma confuso che invece Harari dipana e questa dimensione  mi ha affascinato. La seconda parte del libro, assai voluminoso perché è di 500 pagine, invece è noiosa, piatta, scialba. Vi si descrive il successo della società creata dall'homo sapiens e i limiti di questa società. Si sfiora il racconto ideologico. E' infatti difficile cogliere gli aspetti che contraddistinguono la società contemporanea senza esprimere un giudizio. Harar tenta di stare in bilico. cita una sola volta Karl Marx che invece è uno dei rari filosofi che ha analizzato la società capitalista e non cita mai nelle svariate pagine dedicate alla felicità,  Freud che invece ha indagato il malessere della società contemporanea,  Ho acquistato il libro che segue:  "Homo Deus " che ha come sottotitolo almeno nell'edizione francese "Una breve storia del futuro" ( non so quale sia il sottotitolo ufficiale nell'edizione in italiano) ed ho subito capito il titolo: si tratta di un altro volumone  sul destino della società voluta, gestita,  dall'homo sapiens il quale si comporta come  un dio, plasma il mondo, la terra, nella quale vive come vuole, nel bene e nel male, con le forze, l'abilità e l'intelligenza che ha. Mi rendo conto che scopro assai tardi questo autore e questi volumi che sono di divulgazione e che inducono nondimeno a riflettere.

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