mercredi 26 février 2014

Programma Erasmus dell'Unione Europea e studenti elvetici

Proprio  oggi 26 febbraio 2014 la notizia secondo la quale gli studenti elvetici non potranno più beneficiare delle borse di studio Erasmus dell'Unione Europea a decorrere dal prossimo anno scolastico che inizierà n settembre per passare un anno all'estero in una università straniera. Sorpresa tra i giovani universitari elvetici. La mia prima reazione: occorreva pensarci prima e mobilitarsi contro la propaganda scandalosa per la riduzione della popolazione immigrata e contro la libera circolazione della popolazione in Europa. La seconda reazione: non ho trovato nessun dato statistico su come hanno votato i giovani elvetici in particolare nella mia regione d'origine, il Ticino, parte della Svizzera italiana. Spero che analisi del genere siano state fatte o saranno fatte.

samedi 15 février 2014

La trasformazione dei giardini d'infanzia

Sono iniziate le vacanze di primavera a Parigi. Dureranno due settimane e le coppie con bambini piccoli che hanno i nonni sono fortunate perché in queste due settimane ci si deve occuparsi dei piccoli. Quasi tutti i genitori lavorano . Solo un terzo della popolazione parigina ( 20 milioni di abitanti, compresa la periferia immediata della città) ha le risorse per andare in vacanza altrove, soprattutto in montagna a sciare. I centri del tempo libero sono strapieni, ma la presenza dei centri non dispensa i genitori dal ricercare aiuti. Si devono accompagnare i piccoli al centro e si devono andare a ritirarli. Che bene vada, al più tardi verso le 18 ma molti adulti-genitori non terminano di lavorare alle 18. I nonni o chi ne fa le veci sono indispensabili. Questa è la stranezza di un orario scolastico  concepito per il personale scolastico e non per le famiglie o per i bambini. Ma non è di questo che vorrei parlare.

La mia nipotina, di cinque anni, è in vacanza anche lei. Frequenta una scuola per l'infanzia in un quartiere della città ed è venuta a trovarmi con i quaderni e con la pagella di valutazione. I quaderni, belli, non c'è dire, sono tre, ma il quarto è rimasto a scuola. Sono impressionato dalla massa di lavoro svolto dalla bambina e dalle educatrici dopo l'inizio dell'anno scolastico ma ciò che mi ha interessato è la pagella: le maestre valutano le competenze dei bimbi sono una griglia dettagliata, per fortuna priva  di voti ma con giudizi espressi in tre colori: un circolino verde per indicare che la competenza è stata acquisita, un circolino arancio per indicare che la competenza è parzialmente acquisita (Il bambino sa fare quanto richiesto ma con un aiuto, il che significa che l'apprendimento è in corso) e un circolino rosso per indicare che la competenza non è acquisita , il bimbo non sa ancora fare quanto richiesto (l'apprendimento scolastico non è acquisito).

La nipotina frequenta la sezione dei grandi , ossia l'ultimo anno della scuola per l'infanzia. In settembre inizia la scolarizzazione, ossia andrà a scuola. Adesso si trova in una classe di 29 bimbi con due maestre.

La pagella che i genitori devono controfirmare è accompagnata da un biglietto nel quale si specifica  che l'obiettivo è quello di seguire i progressi del bambino lungo la scolarità nella scuola per l'infanzia. Aiuta in altri termini a capire a che punto si trova il bambino rispetto alle competenze che ci si aspetta  da lui quando inizierà la scuola primaria nell'autunno del 2008.

Dunque non ci sono ambiguità in materia: la scuola per l'infanzia è una pre-scuola il cui compito è quello di preparare la metamorfosi in allievo dei bambini. Nella pagella non c'è nessuna definizione delle competenze. Tutto ciò non impedisce alla scuola primaria francese di bocciare in massa. Si sa dai dati comparati internazionali che la percentuale delle bocciature in Francia è tra la più elevate al mondo. Questo significa o che la metamorfosi non è riuscita, ossia che le educatrici della scuola per l'infanzia non fanno bene il loro lavoro , oppure che i professori della scuola primaria (ormai si chiamano così) non sono contenti della preparazione degli allievi che ricevono.

Vediamo come è strutturata la pagella. Le rubriche che la compongono sono le seguenti:

  • impadronirsi del linguaggio, con 14 sotto-rubriche (per esempio "prendere la parola nel gruppo classe", "esprimersi in modo appropriato", "recitare una storia o una poesia", " costruire frasi servendosi del presente, del passato e del futuro", ecc.);
  • scoprire la scrittura, con 9 sotto-rubriche ( per esempio "prepararsi ad imparare a scrivere", "ascoltare una storia e dimostrare che la si è capita", " riconoscere il proprio nome", ecc.);
  • prepararsi ad imparare a scrivere con 10 sotto-rubriche( per esempio " tenere in mano correttamente la matita" ( posso assicurare che ciò non succede), " scrivere il proprio nome in lettere maiuscole"," scrivere i numeri da uno a dieci", "copiare diverse forme");
  • diventare un allievo, con 14 sotto-rubriche (per esempio ," integrarsi nel gruppo classe", "padroneggiare le proprie voglie" ( se ciò fosse comune a molti adulti......), "rispettare le regole di vita","rispettare i compagni","rispetto dell'adulto", ecc.);
  • scoprire il mondo, con 4 sotto-rubriche (per esempio,"situarsi in una giornata di scuola", "situare le diverse attività realizzate nel corso della settimana", ecc.);
  • orientarsi nello spazio, con 6 sotto-rubriche ( per esempio , "distinguere le posizioni davanti, dietro, sopra, sotto, di fianco", "distinguere destra e sinistra", "spostarsi in un labirinto", ecc.);
  • scoprire le forme e le grandezze, con tre sotto-rubriche (per esempio "distinguere forme geometriche semplici", ecc.);
  • trattare le quantità e i numeri, con sei sotto-rubriche ( per esempio , a 5 anni, contare fino a 30):
  • prendere consapevolezza del mondo ecologico dei viventi, con tre sotto-rubriche (per esempio " rispettare le regole d'igiene" (il che non succede), ecc.);
  • sensibilità, immaginazione e creazione,  con 7 sotto-rubriche ( per esempio " conoscere i colori", " partecipare al canto corale", "ripetere ritmi semplici", ecc.).
Le educatrici devono valutare ogni sotto-rubrica. Immagino il lavoro enorme alle spalle degli psicologi o dei pedagogisti che hanno preparato gli schemi di ogni rubrica, il lavoro di fotocopia delle educatrici, quello micidiale di valutazione di ogni bambino, ecc. Non esiste più il giuoco. Tutto è prescritto. 

La creatività , l'immaginazione dei bimbi si manifesta altrove, a casa, nei centri di tempo libero, presso i privati, quando ci sono genitori intelligenti che capiscono , che non investono esclusivamente nel successo scolastico dei pargoli. La creatività esiste ancora per fortuna ma non si manifesta quasi più nemmeno a ricreazione. Nelle scuole per l'infanzia, nelle aule si impara la disciplina, i bimbi sono quieti, calmi, come la maggioranza dei prigionieri a Guantanamo. L'orgia di colori della scuole per l'infanzia non deve illudere. Adesso, in tre anni, in Francia e forse anche altrove, si preparano i bimbi ad andare a scuola. Non si bocciano per fortuna, non devono ripetere l'anno se non acquisiscono le competenze definite dai programmi, ma sono annichiliti, apprendono a ubbidire, a essere sottomessi. Esiste un baratro tra  comportamenti scolastici e quelli domestici. Due mondi diversi quando è concessa ai bimbi la libertà di muoversi , di creare di non apprendere le regole, i codici imposti dalla scuola. Per fortuna si impara anche fuori dalla scuola, ma le ingiustizie in questo modo restano, come si perpetuano con il modello in voga. Infatti, chi non ce la fa nella scuola per l'infanzia (ce ne sono) è immediatamente scartato nella scuola primaria, il che significa, in Francia, essere bocciato, magari ripetere tre, quattro volte la prima elementare. Succede anche questo. La segregazione scolastica entra immediatamente in azione ed è preparata dalla scuola per l'infanzia.



lundi 10 février 2014

Contingentamento dell'immigrazione in Svizzera

Il voto di ieri , 9 febbraio, mi intriga, mi interpella, mi disturba come del resto disturba tutto il mondo politico europeo.

Quello del mio cantone di origine, il Ticino, cantone di poco più di 300 000 abitanti, mi indispettisce ancora di più.

Il risultato globale, nazionale,  è uno schiaffo al mondo europeo che si sta costruendo con difficoltà da decenni. La Svizzera è divisa: la parte romanda, ossia quella francofona ha votato contro il contingentamento, la parte tedescofona , tranne Zurigo, il centro economico del paese , pure. L'esito finale è tiratissimo. Il 50,3% dei votanti è stato favorevole alla proposta di contingentare l'immigrazione  e di rinegoziare gli accordi con l'Unione Europea sulla libera circolazione della manodopera, sugli accordi di Schengen, ecc. ossia su tutto quanto dà fastidio agli Elvetici tradizionalisti. Sarebbe bene notare che su una faccenda simile ha votato solo circa la metà del corpo elettorale, esito dato come notevole in Svizzera. Di solito nelle cosiddette votazioni durante le quali si chiede il parere del popolo o si invita il cosiddetto popolo a proporre nuove leggi o a modificare la costituzione la percentuale dei votanti è inferiore.
Non voglio ripetermi ma mi permetto di riprendere alcuni commenti a caldo fatti dopo la pubblicazione dei risultati. E' la prima volta dopo quarant'anni di tentativi che un referendum popolare  (così si chiama) sulla limitazione del numero degli stranieri in Svizzera passa. Di tentativi ce ne sono stati molti. Si potrebbe dire che sono ricorrenti. Una parte di questo paese di cuccagna non sopporta gli stranieri, vorrebbe vivere in piena autarchia e teme di perdere il benessere nel quale bagna senza chiedersi come questo benessere sia stato forgiato. Si ringrazia la classe politica che ha avuto il merito di prendere le decisioni che hanno permesso di giungere a questo punto. Tra coloro che  hanno contribuito a costruire questo stato federalista benestante c'è però un buon 20% di stranieri.


E' bene iniziare con alcune informazioni statistiche. La tavola che segue mi è stata fornita dall'amico Beo Beltrametti, che ringrazio. Si vedono molto bene due sequenze: l'ossessione dei tentativi per "proteggere" ( questo è un verbo ricorrente) la Svizzera dagli stranieri e il degrado del voto del Ticino dopo il 1988. Premetto che sono partito dal Ticino nel 1969 e mi dispiace il risultato di ieri: 82652 sì al contingentamento e 38589 No (il 68,2% contro il 31,8, una delle percentuali di accettazione più alte in Svizzera).




marco beltrametti@mbeo
@bottanin
ecco lo specchietto riassuntivo
fonte: goo.gl/wt5j7fpic.twitter.com/P97ItX1Hnp
4 janv. 2014 08:45


La situazione geografica del Canton Ticino, confinante con l'Italia, non è facile. Quell'angolino di terra subisce le ripercussioni della vita politica italiana, ma questo argomento avrebbe potuto essere neutralizzato se ci fosse stata nel Ticino una politica diversa da decenni.

E adesso riprendo due messaggi inviati a mio fratello Antonio dopo che ho conosciuto i risultati nonché due suoi brevi commenti:


Primo messaggio da parte mia:

Dunque è andata come previsto. Che figuraccia. Provo disagio e vergogna. Forse non avrei dovuto partire dal Ticino per tentare di fare qualcosa con gli amici che avevo. Invece sono scappato.  Ho molta simpatia per i Romandi ed anche per i Ginevrini. Quelli hanno capito. Non è una questione di etica. E' una di intelligenza, di cultura. Non capiterà nulla per fortuna. E' impossibile chiudere le frontiere. Più chiavistelli si inventano, più inventivi sono i ladri ( scusa, direi i poveri,  i fuggiaschi  o i rifugiati, non so cosa dire). Tutti a messa però  lì a pregare per chi? Buon Carnevale con la SAM benefica.

Prima risposta del fratello Antonio, ex-sindaco di Massagno. Ho tolto l'informazione sul suo voto:
Si capisce proprio che sei arrabbiato e che hai ancora nel cuore il tuo Paese.

Seconda risposta del fratello Antonio


Il contingentamento era in vigore fino a pochi anni fa, è in vigore anche in altri paesi, tra cui il Canada, per non parlare di altri sistemi poco libertari in giro per il mondo. Questo per dire che non è la fine del mondo e che gl'altri argomenti in votazione hanno mostrato quanta apertura c'è nel nostro popolo.
... capisco anche la debolezza e la paura che si misura tra la gente.


Secondo messaggio mio:

Non è vero. Il Canada, l'Australia, gli Stati Uniti, paesi che conosco assai bene,  ecc. non hanno un contingentamento. Selezionano duramente l'immigrazione, ma va a vedere negli USA , oppure solo in Inghilterra quel che succede. La Gran Bretagna  è un'isola. Si direbbe: ohibò, è facile controllare le entrate e invece no. Basta vedere in TV quel che succede a Calais. Arrivano dall'Iran, dall'Afghanistan, dalla Mongolia, fanno una vita da topi.  E' zeppa di clandestini. Oppure va in Marocco a Ceuta ( non verifico il nome della città spagnola sulla costa africana). Gli Spagnoli hanno costruito tre muri per impedire l'immigrazione clandestina, eppure non funziona. Ancora settimana scorsa ci sono state fughe. Gente disperata che tenta di tutto, pronta a corrompere e poliziotti, politici, sindaci, deputati corruttibili; Vedrai cosa succederà lì. Magari capita già, ma tu vivi in un paese del silenzio, dell'ipocrisia, delle bocche cucite.
Sono d'accordo con te: non succederà nulla, ma per me è triste. Il voto ticinese in particolare. Quello nazionale , il totale,  è un'altra cosa. Gli argomenti erano quelli di gente colta , avvertita, alla testa di un sistema politico che è quello che è, non perfetto, ma efficace. Non è il mio.  C'è un divario enorme tra Ginevra e il Ticino per esempio. La destra ginevrina è nauseabonda  però non scema. Si possono vedere su Internet, nel sito dello stato di Ginevra, i risultati per comune . I pochi che hanno votato per il contingentamento sono tutti quelli di estrema destra, facilmente localizzabili. Li vedo benissimo. Onex non è in quella zona. 
Purtroppo se si votasse nelle macro-democrazie si avrebbe un risultato analogo o peggiore e per questa ragione il sistema politico democratico è costruito in modo diverso ed obbliga i responsabili politici, sindacali, culturali a ragionare in un altro modo. Il popolo no; Ubbidisce, è manipolabile, ha paura.
Come puoi dire che c'è molta apertura nel Ticino ? 80 000 voti contro 30 000 . E' questo il popolo al quale alludi? Bel popolo. Se si ha paura occorre spiegarla, uscire dagli aneddoti, discuterne, trovare soluzioni alternative, impostare politiche adeguate.  Raddoppiare il numero delle guardie di frontiera? Chi paga? A Ginevra si andava dalla Svizzera alla Francia senza nessun controllo. Non c'erano guardie ai valichi tranne che in un paio, noti a tutti. Nel Ticino quando vengo mi sento in prigione. Passo da Brissago, da Ponte Tresa, da Brogeda, da Stabio e ti controllano. Cosa è cambiato? Lo sai anche tu che senza frontalieri l'economia cantonale andrebbe a rotoli. Chi lavorerebbe negli ospedali, nelle urgenze? Conosco un sacco di gente che lo fa a Locarno e sta di casa a Cannobio: avanti e indietro tutti i giorni. Pagata normalmente non c'è che dire. Da dove venivano le badanti del papà di Tere? Pagate non in nero , anche le tasse. Italiane frontaliere. Ma lasciamo perdere. Ormai quel che conta sono altre cose. Io sto qua , egoista, evito lo squallore, aspetto la fine, guardo la miseria e la povertà che ci sono qui, studio il mondo nel quale ho lavorato per 21 anni. Però mi piace quel che hai fatto e fai. Quel coraggio io non l'ho avuto.
Mi fa nausea l'ipocrisia, la falsità, la stupidità. Quella elvetica la conosco bene. Non la sopporto. Qui sono in una metropoli, nessuno mi conosce, sono un buon contribuente e faccio l'affar mio nell'attesa della fine.

P.S.: Ho citato Onex perché quando il fratello era sindaco di Massagno c'è stato il gemellaggio tra Massagno (periferia di Lugano) e Onex, città periferica di Ginevra.