jeudi 18 juin 2020

Gli eroi diventano criminali?

Sono allibito dai commenti letti nelle mie pagine di FB inviate da parte di  Italiani a proposito della manifestazione di sabato scorso 13 giugno delle infermiere a Parigi.  Le infermiere protestavano per ricevere uno stipendio maggiore ( al massimo gli  stipendi delle infermiere in Francia sono attorno ai 2000€ mensili) . Non basta:  secondo i promotori della manifestazione il premio versato "una tantum" dal governo per ringraziare il personale ospedaliero del lavoro svolto durante la pandemia di COVID è pura elemosina.  Vanno soprattutto rivalorizzati gli stipendi di infermiere e medici , di tutto il personale ospedaliero. Hanno ragione. Queste persone non sono pagate come nababbi.

Una donna,  infermiera,  è stata imprigionata  ed ha passato un paio di notti in gattabuia. Le TV e le reti sociali ne hanno parlato a iosa. Un'amica ha visto la manifestazione che è degenerata alla fine, Non sono andato alla  manifestazione che si è conclusa sul piazzale antistante gli Invalidi dove di solito non terminano. Gli incidenti sono capitati lì. Degenerata cosa vuol dire? Si sono picchiati , manifestanti contro la polizia. Un manipolo di black blocs e di gilet gialli contro la polizia. In un  dibattito televisivo su CNews il 13 giugno sera due giornalisti di cui uno presente alla manifestazione hanno detto che un parte dei manifestanti erano dei Black blocs e una parte dei gilets gialli. Non c'erano solo membri dei black blocs. Questo gruppetto attaccava i poliziotti e distruggeva automobili  ( une è stata rovesciata) nonché mobili  urbani. Uno scontro classico a Parigi da questa primavera e dall'inverno scorso. Sfortunatamente le informazioni dei colleghi italiani sulla manifestazione sono errate. Nei commenti  italiani ricevuti c'è molta nostalgia delle manifestazioni in strada, senza chiedersi cosa sono? Facciamo un poco il punto alla situazione.

I black blocs e chi li adotta hanno una strategia ben precisa: a loro importa conquistare la piazza o la strada. Distruggono tutto quel che c'è sulla strada: dalle automobili, alle panchine,  alle vetrine. Questo è un modo per diventare padroni della strada. Il loro modo operativo è inafferrabile. Si accusa la polizia di insipienza, di non essere riuscita a sapere in anticipo  le intenzioni dei black blocs. I servizi di informazione non hanno funzionato. La polizia, da par suo , sul terreno, cerca di non mollare nulla, di difendere ogni metro di strada  o di piazza. I due gruppi si scontrano :la polizia  picchia. Sa picchiare o sparare  quando è provocata. Fa paura già come è vestita. La violenza in questi confronti è impressionante.

Chi va alle manifestazioni sa in anticipo che lo scontro ci può essere, che si può restare coinvolti in situazioni violente,  che si deve saper scappare, che è inutile provocare i poliziotti,  che questi reagiranno in maniera cattiva. La polizia è quel che è. In primo luogo i poliziotti e i gendarmi  devono ubbidire agli ordini; poi ci si fa aiutare dai compagni. Ci sono poliziotti bravi  e altri meno. I peggiori , quando sono inquadrati da ufficiali poco brillanti, sono i più esposti e i più pericolosi. Sono sbandati. dovrebbero contribuire all'ordine e alla disciplina ma non sanno farlo o non ci riescono.

L'infermiera in questione sapeva quanto faceva? Non si sa. Quando ci si trova coinvolti in un casino si perde la testa. Adesso si tende a dimostrare che fu protetta dalla polizia la quale  era sotto una fitta sassaiola. Si sa anche, ci sono immagini filmate che lo dimostrano, che anche lei ha  provocato i poliziotti con urla e gesti insultanti. Fu strattonata . Era in coda alla manifestazione, mescolata ai facinorosi. In  testa al corteo non succedeva proprio nulla. Lo affermano i giornalisti presenti, simpatizzanti dei manifestanti e indignati dalla violenza della polizia. I poliziotti che non sono santi non hanno sparato sulle infermiere. Il personale ospedaliero è rimasto eroico, non è diventato criminale.

Perché manifestare in strada? La sfilata in strada  è una dimostrazione politica di dissenso nei regimi democratici. Non si  tratta di imporre un parere dissenziente . La decisione è stata presa, ma piuttosto di fare sapere che esiste un gran numero di persone in disaccordo con quanto deciso. La strada,  la piazza appartengono a tutti, sono la proprietà di tutti anche di quelli che non hanno nulla . A loro è rimasta la strada, la piazza. Si manifesta quando si ritiene che le vie legali per decidere siano precluse e non hanno rispettato la volontà o gli interessi di una parte degli elettori. Il problema sorge quando gli elettori che protestano sono una parte, una frazione  della popolazione che  esprime il parere di una minoranza. Però la strada e la piazza sono oggigiorno  piuttosto in mano ai teppisti , ai black blocs, che spaccano tutto.Lo si sa. Non si sfila più con l'animo in pace. Gli organizzatori delle manifestazioni non riescono più a impossessarsi della piazza.Questa è in mano alla violenza distruttrice o dei black blocs e dei loro simpatizzanti o della polizia.

Lo stato è indebolito ? Nei regimi dittatoriali o simili , senz'altro. L'autoritarismo non è un'arma dello stato democratico. Lo diventa quando ciecamente si fa affidamento alla polizia per imporre scelte contestate. Si è forse giunti a un livello di violenza incontrollabile. Da un lato si chiede di rafforzare l'autorità dello stato al quale compete il mantenimento dell'ordine pubblico. Dall'altra si proclama che l'ordine è infatti un disordine, che le armi in mano allo stato, in questo caso la gendarmeria e la polizia, non possono garantire il mantenimento della pace sociale, perché lo stato è al servizio di una minoranza ultra-benestante.

Quindi è errato stravolgere il senso delle proteste francesi. Non è il popolo povero e dissenziente che scende in strada. Anche se lo fosse si capisce e si sa che gli organizzatori delle manifestazioni di protesta rischiano grosso, che una parte della manifestazione sfugge loro di mano, che è diventata incontrollabile. Oggigiorno occorre inventare nuove forme di protesta e di dissenso. Non si scende più in strada come un tempo. La strada non è più di tutti e il governo della cosa pubblica esige forme nuove di ascolto e di azione.