vendredi 14 avril 2017

La lezione di domani ( ovverosia come saranno le lezioni di domani?)


E’ davvero interessante seguire cosa succede nel Quebec e in talune province canadesi (non in tutte) nel settore scolastico. A inizio aprile (dal 31 marzo al 2 aprile) a Montreal si e’ svolto un congresso sul tema « La lezione di domani ». Titolo bizzarro perché' presuppone che ci saranno sempre lezioni nelle scuole. Ne ha parlato  Ninon Louise Lepage nel sito di "L'école branchée" ( http://ecolebranchee.com/auteur/ninonlouiselepage/)

i metodi pedagogici tradizionali non funzionano più. Alcuni anni fa ( se non erro nell 2010) se ne era discusso a Torino in un convegno della Fondazione San Paolo che si era occupato di un giorno di scuola nel 2020. Lo sviluppo delle nuove tecnologie dell’informazione galoppa e  tutti possono constatare che le giovani generazioni non apprendono più come quelle di una volta e nemmeno come le generazioni adulte odierne quando erano giovani. Si reagisce diversamente, si argomenta in altro modo, si e’ meno pazienti , ma i sistemi scolastici restano sempre molto ingiusti. Sul fondo poco e' cambiato anche se l'OCSE con l'indagine PISA dimostra che si può coniugare eccellenza e qualità', ma "vende"modelli scolastici ambigui e molto diversi tra loro come quello coreano e quello finlandese.





Nel convegno di Montreal non si e’ più  parlato di apprendimento. Ancora una volta si constata che le lezioni  o il tempo passato a scuola per acquisire  il sapere scolastico e  le conoscenze formali,( inutile parlare di classe perché la classe scompare poco per volta) per molta gente che opera nelle scuole o che va scuola,  sono l’ultima ruota del carro. Importa invece  formare cittadini impegnati, critici, lucidi, in grado di scuotere, di argomentare e di cooperare nell’esecuzione di un compito collettivo. Inoltre si ripete a iosa  che la generazione che si trova oggigiorno sui banchi di scuola sara’ confrontata  una volta entrata nella vita attiva ( cosi’ si dice per indicare la vita professionale) a comportamenti inediti. Ma e’ sempre stato cos’i almeno nell’epoca industriale. Mi ricordo di uno zio  attivo nella telefonia che nel corso della vita professionale dopo il 1930 ha dovuto cambiare più volte le sue abitudini di lavoro e apprendere mestieri diversi. Del resto le mie segretarie agli inizi della mia vita professionale non conoscevano ne’ fax ne’ computer e hanno dovuto adattarsi, ossia apprendere a servirsi delle TIC e a lavorare in modo diverso anche dopo avere oltrepassato i cinquant’anni. Dunque oggigiorno nel sistema scolastico si scopre l’America e si parla esplicitamente di sviluppo delle competenze. Ma il sapere formale  ,le conoscenze astratte dove sono andate a finire? Scordate? Non servono più oppure si evidenziano solo di tanto in tanto  quando si parla di crisi? In ogni modo insegnanti e esperti di pedagogia non parlano d’altro che di competenze. Questo e’ successo anche a Montreal. Una delle competenze e’ la perseveranza che un tempo era un elemento centrale nell’apprendimento scolastico. Oggi si insegna la perseveranza ma non la si pratica più come una volta perché’ le giovani generazioni perdono l’interesse per quanto fanno, molto in fretta. perché'  l’apprendimento scolastico non e’ più vissuto come un’ascesi , un sacrificio e questo e’ senz’altro un progresso , frutto di centinaia di indagini sullo sviluppo dell’intelligenza e le modalità di apprendimento, ma in taluni sistemi scolastici,almeno in  alcuni, si e’ passati con armi e bagagli sul fronte opposto e si ignora tranquillamente che l'apprendimento formale non e' affatto naturale,  che l’apprendimento scolastico e’ fors’anche qualcosa d’altro, che non si apprende fuori dalla scuola quanto si apprende a scuola ( vale pero' pure il contrario). La prova e’ che alla fin fine la selezione scolastica opera sempre a vantaggio di taluni e non di altri, nonostante il progresso considerevole della scolarizzazione. Mai infatti nella storia dell’umanità’ percentuali elevate di giovani hanno studiato a lungo nelle scuole, hanno conseguito un livello di conoscenze formali, sancito da diplomi scolastici,  elevato

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