jeudi 31 janvier 2013
Matrimonio per tutti
Il Parlamento francese ("l'Assemblée Nationale" come si chiama in Francia) è in ebollizione: vi si discute il progetto di legge che consente a tutti e quindi anche alle coppie omosessuali di sposarsi. Dibattiti incandescenti, interventi maestosi oppure squallidi. Si prevede una discussione di quindici giorni, con ben 5000 emendamenti depositati soprattutto dal campo della destra, che va dai centristi al Fronte Nazionale di Le Pen. Ostruzionismo parlamentare classico. La sinistra è compatta a favore della legge, una scelta di società che prende atto delle trasformazioni profonde che hanno modificato nel corso di questi ultimi sessant'anni la struttura del corpo sociale. Sessant'anni fa, tanto per fare un esempio, non c'erano ancora le pillole anti-concezionali e le gravidanze non volute erano evitate con espedienti e metodi di ogni genere. All'Assemblée Nationale francese si vive in questi giorni una contrapposizione classica: da un lato la destra reazionaria e conservatrice che difende il cosiddetto "ordine costituito" e dall'altro lato la sinistra progressista, che guarda al futuro, che rivendica una concezione liberale della società.
Lo scontro tra queste due visioni opposte della società si riproduce anche fuori dal Parlamento. Le due fazioni hanno occupato nelle settimane scorse la strada con mega-manifestazioni a Parigi e in Provincia. Dapprima è sfilato il mondo cattolico con ben tre cortei immensi a Parigi il 13 gennaio scorso. Tutto l'apparato cattolico si è mobilitato per colpire a fondo la sinistra. La Francia è solo in apparenza laica ma è rimasta profondamente cattolica anche se il cattolicesimo francese da decenni non è molto visibile, non è più trionfante, non fa proselitismo, non produce grandi figure di intellettuali. Ma la Francia resta pur sempre "la figlia preferita della Chiesa". Il cattolicesimo francese vive nella penombra ma questa volta è sceso in strada. Le parrocchie sono state mobilitate, le famiglie numerose pure, i vecchi, gli scout, i militari di carriera con tanta prole, giovani e vecchi. L'organizzazione delle tre sfilate simultanee parigine è stata impeccabile. Tra i cattolici francesi esiste una frangia integrista, Civitas, che ha come stendardo il Sacro cuore. Martedì sera, 29 gennaio, quando è iniziato il dibattito all'Assemblée Nationale quelli di Civitas si sono riuniti davanti al Parlamento per una messa e per una veglia di preghiera allo scopo di intimidire i parlamentari invocando Dio affinché inspiri a quelli della maggioranza socialista un altro parere. Solo due deputati della destra hanno pubblicamente dichiarato di essere favorevoli alla legge. Per ora i mussulmani francesi oppure immigrati in Francia tacciono, non pregano in strada, non sfilano, lasciano fare.
Dunque lo scontro è chiaro,è classico ed è storico perché è in ballo il riconoscimento di mutazioni sociali profonde, il riconoscimento dell'eguaglianza di tutte le persone, di tutte le coppie, di tutti i tipi di famiglia. Gli argomenti della destra sono noti: si tratta di difendere l'ordine naturale, un determinato tipo di famiglia eterosessuale che sarebbe il pilastro fondamentale della società: un padre, una madre ed i figli. La procreazione come finalità ultima. Il riconoscimento delle coppie omosessuali, il diritto di adottare ed elevare figli andrebbe contro natura, aprirebbe le porte a tutti i tipi di perversione. Il cardinale di Lione non ha esitato ad esprimersi in questo senso. Il sindaco razzista di Orange, l'onorevole Bombard ha depositato un emendamento per riconoscere la poligamia. Già che ci siamo andiamo fino in fondo, questo il nocciolo del suo ragionamento.
Tra le famiglie cattoliche con carrozzelle e bambini piccoli mobilitati dalla gerarchia ecclesiastica per sfilare nelle strade di Parigi nessun dubbio in merito, nessun cartello che riconoscesse la mancanza d'amore, di rispetto imperante in molte famiglie, la violenza domestica, il dolore presente nella vita familiare di molte coppie, le gravidanze non volute, il massacro degli innocenti. Questa sarebbe la volontà divina. La famiglia è un nome magico, un mondo roseo, privo di spine. Quel che conta per i bambini invece è sentirsi amati, rispettati, sostenuti, incoraggiati, stimolati. Poco importa avere un padre o una madre di due sessi diversi. Indispensabile è avere attorno a sé persone attente, serene, che vogliono bene ai bambini. In molte famiglie del passato, in molte famiglie tradizionali, questa relazione non è mai esistita. Poco importano le testimonianze numerose di molti giovani cresciuti in famiglie omoparentali,sereni e felici, privi di qualsiasi problema d'identità perché non sono mai stati perseguitati da padri o madri nevrotici e autoritari.
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