jeudi 10 janvier 2013
Anno Nuovo
Finisco di correggere le bozze del mio prossimo libro che uscirà per cura della Casa editrice il Mulino probabilmente ad inizio febbraio. Il titolo "Requiem per la scuola". E' uno sguardo rivolto al futuro. La tesi principale: se il sistema scolastico pubblico non riesce a diventare più giusto nell'istruzione e formazione dei giovani sparirà. Non ha senso tenere in piedi un apparato come questo. Le mine vaganti che lo faranno saltare circolano già: le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Ma si possono neutralizzare, renderle inoffensive. La sfida è mortale, come nei Western. I sistemi scolastici si stanno difendendo a spada tratta per sopravvivere e riprodursi. Ce la faranno? Credo di sì. Sono pessimista sulla riforma della scuola che ho sempre sognato da quando nel lontano 1969 ho iniziato ad insegnare. Dieci anni dopo, nel 1979 ho smesso di fare l'insegnante, dopo avere capito che con le idee che avevo non potevo restare nel sistema scolastico. E' passata tanta acqua sotto i ponti della Senna dopo d'allora e non mi rallegro affatto per quel che vedo nel mondo della scuola, sia leggendo i documenti che circolano nelle rete WEB sia seguendo i nipotini a scuola. Non so che dire: esito a ritenere che la situazione sia peggiorata. Non lo posso affermare. Non ho in mano prove. E' certamente cambiata rispetto ai miei debutti come insegnante.
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