vendredi 11 janvier 2013

Nomi celebri scomparsi

Gli anni passano anche per me e mi accorgo di prestare sempre più attenzione a chi scompare. So che tra poco spetterà anche a me. In questi giorni mi ha colpito dapprima il decesso di Jean Cavadini a Neuchâtel e poi di Claude Nobs il direttore del festival di Montreux. Non sono mai andato al festival di Montreux, nemmeno quando abitavo a Ginevra, quando sarebbe stato assai facile spostarmi, e non conoscevo Nobs. Però mi piacevano moltissimo i suoi gusti musicali e la programmazione del festival. Sono rimasto impressionato da un servizio televisivo a lui dedicato. Invece ho conosciuto bene il giovane Cavadini, che aveva 4 anni più di me. Nel 1974 siamo andati assieme ad un seminario del CERI a Quebec sulla gestione dell'innovazione nella scuola. Cavadini, un fisico da colosso, l'aveva fatta da padrone ed era tornato scandalizzato da quel seminario perché quel seminario di formazione era imperniato sul gioco di ruoli ed i partecipanti erano invitati simulare riunioni di governi o di stati maggiore della scuola. I promotori del seminario pretendevano che i ricercatori dovevano apprendere tramite il gioco di ruoli a mettersi nella pelle dei responsabili politici della scuola. Cavadini aveva ragione. Ho capito molto più tardi, quando sono andato a Ginevra a lavorare in un sistema scolastico, fianco a fianco dei responsabili del sistema scolastico ginevrino, che non è poi talmente facile riformare la scuola, che ci sono decisioni quotidiane impellenti (mi ricordo per esempio i problemi posti dall'arrivo improvviso di 20 alunni kossovari a Onex, oppure dell'epidemia di una classe di liceo tornata da una passeggiate scolastica in estremo oriente). I responsabili politici della scuola erano tutti i giorni attaccati dai media, dovevano in quattro e quattr'otto risolvere problemi di ogni genere che la ricerca scientifica sulla scolarizzazione nemmeno si sognava (del resto non erano problemi scientifici). Cavadini giovane era già un leader politico che ha poi fatto carriera in Svizzera nel partito liberale, ossia nella destra e che a Neuchâtel per quasi vent'anni ha fatto il ministro (ossia l'assessore) dell'educazione. L'istruzione statale è stata per lui un trampolino di lancio politico e un'ancora di salvataggio. Raccoglieva voti nell'ambiente scolastico, tranquillizzava le famiglie, l'opinione pubblica benestante e privilegiata. Non condividevo le sue idee sulla società e sulla scuola. Non era un uomo molto limpido. Nondimeno la sua scomparsa mi ha turbato.Ho pensato al seminario di Quebec che era stato diretto da André Kirchberger, ora in pensione in Borgogna. Kirchberger non fu proprio brillante,il seminario non fu una riuscita, ma fu un bel momento. Pochi mesi dopo sono stato assunto al CERI e il programma IMTEC di gestione del cambiamento scolastico morì e scomparì dall'agenda del CERI.

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