samedi 12 janvier 2013

Periferia

Ho attraversato oggi la periferia di Parigi tra la città e l'aeroporto Charles De Gaulle con la linea B del RER, la rete regionale. Lavori in corso di ingegneria per migliorare questa linea costringevano a scendere alla stazione di Aulnay ed a prendere le navette che facevano la spola con stazioni successive. Nessuna informazione a Parigi alla partenza. Uno strazio: sceso ad Aulnay mi sono trovato di botto tra una popolazione in maggioranza di colore, molte donne sformate con bambini e passeggini.Il percorso in bus attraversava quartieri orribili, dove casette monofamiliari si alternavano con edifici popolari, scatoloni per altro piuttosto ben tenuti a vederli da lontano. Qualche traccia di colore sulle facciate, ma gli architetti e gli urbanisti probabilmente al soldo di speculatori non si sono dati la pena di inventare qualcosa di allettante e dignitoso. Direi decente. Questa popolazione suppongo abiti da quelle parti e tutti si recavano nei centri commerciali della zona. Povertà, tristezza, miseria, fatica. Impressione di squallore. Servizi pubblici slabbrati, mal messi. Perché a farne le spese sono proprio i poveri, quelli che ne avrebbero bisogno dei servizi pubblici, le vittime della società dei consumi? Vale anche per la scuola anche se in quei sobborghi la scuola appare come un'ancora di salvezza, svolge una funzione redentrice, almeno secondo gli insegnanti. E' in terra di missione. Funzione evangelica per mascherare i disfunzionamenti, le bocciature, le ripetizioni, la segregazione.

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