samedi 14 janvier 2017

Naturalizzazione agevolata in Svizzera

Il prossimo 12 febbraio i cittadini svizzeri sono invitati a votare su una modifica della costituzione federale decisa dal Parlamento che agevola la naturalizzazione degli stranieri della terza generazione. Qualsiasi cambiamento della costituzione va sottoposto in Svizzera a una votazione popolare e la proposta di modifica passa solo a doppia maggioranza, ossia se è accettata sia dalla maggioranza dei votanti sia dalla maggioranza dei cantoni ( le Regioni in Italia, i Länder in Germania e via di seguito).

In Svizzera non esiste lo "ius soli". Ciò significa che chi nasce in Svizzera  non diventa automaticqmente svizzero se i genitori sono stranieri. Si resta stranieri. Prevale , nel linguaggio giuridico, lo "ius sanguinis".

La naturalizzazione in Svizzera è un cammino del combattente che solo una minoranza di stranieri domiciliati in Svizzera magari da anni o magari nati in Svizzera e scolarizzati in Svizzera intraprende. In genere, si può presentare una domanda di naturalizzazione solo se si è domiciliati nello stesso comune da almeno un decennio. Il Parlamento elvetico non cambia questa pratica ma chiede soltanto di agevolarla per la terza generazione. Del resto , le condizioni previste dalla legge sono drastiche e sono le seguenti:

  • non avere più di 25 anni;
  • essere nato in Svizzera e avervi frequentato per almeno cinque anni la scuola dell'obbligo;
  • uno dei genitori deve  avere soggiornato in Svizzera per almeno dieci anni, avere frequentato la scuola dell'obbligo per almeno cinque anni;
  • uno dei nonni almeno deve essere stato domiciliato  in Svizzera ( il domicilio lo si ottiene a determinate condizioni) o essere nato in Svizzera.

Quando sono stato direttore dello SRED a Ginevra ho chiesto ai collaboratori che curavano la statistica scolastica del Cantone di considerare svizzeri tutti gli studenti nati in Svizzera e che avevano frequentato le scuole statali in Svizzera. Nondimeno, in ossequio a una fobia elvetica, il numero di questi studenti è stato anche pubblicato nelle tavole in una colonna a parte riservata al totale degli studenti stranieri per anno di scuola e per ordine di scuola, ossia al numero di studenti privi di passaporto elvetico inscritti nelle scuole.

Mi sembra che sia del tutto logico dare  alla seconda e a maggior ragione alla terza generazione di stranieri nata e scolarizzata in Svizzera la nazionalità elvetica. In questi giorni ho purtroppo letto inviti pubblicati su Facebook a rifiutare l'agevolazione della naturalizzazione. Trasecolo e non capisco come si possa formulare una argomento simile. Cerco di capire come mai persone istruite e colte possano opporsi a una proposta che mi pare del tutto sensata, anche se non ne condivido la prudenza che la inspira e le restrizioni imposte nella procedura di agevolazione. 

Mi ricordo che quando ero piccolo mio padre era uno specialista delle naturalizzazioni. Prendeva in mano le richieste, ne ponderava la chances di successo o di insuccesso, preparava i candidati che allora ( magari ancora oggi) nel Ticino dovevano sottoporsi a un esame per comprovare la loro conoscenza della storia e della geografia del paese, e gongolava quando dopo due o tre anni di incontri, di procedure, le persone ottenevano la cittadinanza elvetica. Era una festa. Giravano anche soldi. L'operazione per lui aveva un senso compiuto solo se i nuovi elettori riconoscenti avrebbero votato per il suo partito.

Non abito più in Svizzera. Suppongo che il patriottismo e il nazionalismo non siano scomparsi, che molte persone ritengono ( ne sono convinte) che la nazionalità implica un determinato modo di pensare, il rispetto di taluni valori, e anche alcuni obblighi. Non è concesso a tutti di essere un cittadino, più o meno buono, di un determinati paese. 

Non credo alle fandonie della naturalizzazione e faccio quindi fatica a entrare nei ragionamenti dei difensori della nazionalità. Sono davvero sorpreso quando si proclamano valori connessi alla nazionalità e all'identità, come se questi dipendessero dal possesso di una determinata cittadinanza. Questo succede un po`ovunque in questi  tempi. Non sono nemmeno un ingenuo e ammetto che la nazionalità fornisce privilegi e vantaggi a coloro che ne posseggono una piuttosto che un'altra. Per esempio, determinate carriere pubbliche sono precluse a chi non ha una determinata cittadinanza in un determinato paese. Allora ci si oppone allo "ius soli", ossia alla cittadinanza attribuita automaticamente a chi nasce in un certo territorio. Il nazionalismo non è ancora del tutto scomparso , le frontiere politiche continuano a operare e  a essere ritenute una barriera protettiva. Di cosa? Di quali privilegi accessibili a una piccola minoranza?

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