WISE è l'acronimo per "World Education Summit" che si tiene a Doha, Qatar dal 29 al 31 ottobre di quest'anno. Circa 1000 partecipanti di più di 100 paesi partecipano a quest'incontro dedicato alle politiche scolastiche, per discutere delle tendenze in corso, delle modalità di cooperazione tra paesi, allo scopo di offrire alle nuove generazione un'istruzione migliore . La descrizione di questo summit che si è tenuto anche lo scorso anno a Doha si può consultare all'indirizzo seguente http://blog.web20classroom.org/2013/10/the-world-innovation-summit-on.html oppure nel sito ufficiale dell'incontro: http://www.wise-qatar.org/content/wise-initiative#tabslink-3. Una ricerca su Google fornisce diversi indirizzi per sapere cosa capita a WISE13. I dibattiti possono essere seguiti in diretta su Internet. Il tema di quest'anno è "Reinventing education for Life". Il presidente dell'incontro è lo sceicco Abdulla bin Ali Al-Thanidell della Fondazione del Qatar.
Quest'incontro è pomposamente presentato come la "Davos dell'istruzione" . Si tratta dell'ennesima trovata internazionale per promuovere la scolarità nel mondo. Non tutti sono invitati, non tutti possono permettersi il soggiorno a Doha. Succede la stessa cosa che a Davos. Grossi nomi tra i relatori ( per esempio Edgar Morin), interlocutori di rango ben pagati che intervengono a presentare le loro teorie scolastiche e sociali, incontri dietro le quinte tra ricercatori di grido e alcuni responsabili politici dell'istruzione.
Occorrerebbe molta pazienza per sapere chi è presente a quest'incontro. La lista dei relatori si trova qui: http://www.wise-qatar.org/wise-2013-speakers-and-moderators. A prima vista, sembra che le grandi organizzazioni internazionali che si occupano da decenni di politiche dell'istruzione non siano presenti come attori principali, tranne l'UNESCO con la Segretaria Generale. Ma l'UNESCO , come tutti sanno,ha bisogno di soldi. Ci sono alcuni esperti della Banca Mondiale ma nessuna figura di primo piano. L'OCSE è assente. Anche sul piano politico non ci sono personaggi di rilievo ( penso per esempio a una figura come Tony Blair) e assenti sono pure gli attori dei principali dei principali centri di ricerca scientifica sull'istruzione. Tra gli Europei mancano gli Italiani, gli Spagnoli , i Greci mentre invece ci sono i Francesi, ma non quelli ad alto livello ( per esempio il ministro dell'istruzione). Compaiono pochi Inglesi. La messa in scena è grandiosa, direi pomposa, ma da quanto si riesce a capire manca una visione prospettica e politica, non si presenta nessun scenario per il futuro.
Soldi nel Qatar non mancano per organizzare un circo simile. Ci si può chiedere a cosa serva quest'ennesimo show internazionale . Si tratta senz'altro di un caso esemplare della mondializzazione dell'istruzione scolastica, un prova di forza dei sistemi scolastici per unirsi e difendere le proprie posizioni. Con iniziative simile e con queste forze economiche in campo si può ritenere che occorreranno decenni per modificare i servizi scolastici di stato.
Poco per volta i partecipanti al loro ritorno oppure direttamente dal Qatar in questi giorni via Internet faranno conoscere le loro scoperte, riveleranno quanto si è discusso, racconteranno quanto hanno sentito, esprimeranno il loro entusiasmo.
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