La professione di insegnante è diventata o sta diventando una professione monopolizzata dalle donne, ossia è una professione tipica del mondo femminile. Ci sono professioni tipicamente femminili e altre invece tipicamente maschili. Quella di insegnante è una professione vieppiù femminile.
Ne parla Dirk Van Damme, il capo della Divisione degli indicatori scolastici e della valutazione nella Direzione dell'educazione dell'OCSE nonché direttore del CERI, il Centro dell'OCSE per la ricerca e l'innovazione nella scuola, nell'ultima versione del blog dell'OCSE sulla scuola (http://oecdeducationtoday.blogspot.fr/2017/03/why-do-so-many-women-want-to-become_1.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+EducationtodayBlog+(educationtoday+blog).
Van Damme aggiorna informazioni già note da decenni e dimostra con dati alla mano provenienti dalla miniera di dati comparabili dell'OCSE che la professione di insegnante si femminilizza a ritmo accelerato e fornisce un'informazione sorprendente connessa al livello salariale comparato delle donne insegnanti nelle scuole primarie rispetto a quello dei maschi con titoli simili che spiegherebbe almeno in parte l'attrazione della professione insegnante esercitata tra le donne. L'accelerazione della professione si osserva comparando per esempio la percentuale delle donne insegnanti nella scuola media nella fascia d'età inferiore ai 30 anni (ora superiore al 70%), mentre tale proporzione è del 65% nella fascia di età superiore ai 50 anni.
Van Damme conclude il blog affermando che l'uguaglianza di genere nella scuola, uguaglianza che non esiste affatto ( per esempio la proporzione delle donne preside o dirigenti di scuola è nettamente inferiore a quella degli uomini , oppure la proporzione delle donne nel settore universitario -- nell'ambito internazionale si parla piuttosto di settore terziario -- è solo del 43%, nonostante l'assenza o la debolezza di disparità salariale tra gli stipendi delle donne e quelli degli uomini insegnanti. L'uguaglianza tra uomini e donne nella scuola potrà essere raggiunta se al di fuori della scuola la disparità di rimunerazione tra uomini e donne non solo sparisca ma sia meno svantaggiosa per i maschi a parità di titolo e se ovviamente la politica scolastica diventi meno segregatrice nei confronti della donne che non lo sia oggigiorno ma si deve tenere conto del fatto che gli stipendi dei laureati uomini comparati a quello delle maestre che sono pure laureate sono in genere meno attraenti. .Questo divario vale anche per l'Italia.In altri termini è più vantaggioso per una donna scegliere di diventare insegnante delle scuole primarie che non praticare un'altra professione.
Quando ero bambino tra il 1946 e il 1950 negli anni di scuola primaria ho avuto quattro insegnanti maschi e una sola donna che è stata la maestra di prima elementare. Non ho mai avuto un direttore o un preside o un dirigente scolastico donna anche in seguito.Tutti i professori dell'insegnamento secondario furono maschi. Nessuna donna. I tempi sono cambiati in cinquant'anni e muteranno ancora.
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