mardi 19 février 2013

Fondazione San Paolo per la Scuola

Ieri 18 febbraio sono stato a Torino per partecipare alla riunione del Consiglio direttivo della Fondazione San Paolo per la scuola. Dopo otto anni i membri scadono e vanno sostituiti. Ero quindi giunto ala fine del mio periodo di mandato e quella di ieri era la mia ultima riunione torinese nella FxS.A metà strada, dopo quattro anni, era cambiato il presidente della FxS che allora era il prof. Lorenzo Caselli di Genova ed giunse un nuovo presidente, il prof. Anna Maria Poggi, romana, ma insegnante diritto costituzionale a Torino. La composizione del Consiglio allora cambiò quasi completamente e della vecchi guardia si rimase solo in due, il prof. Giorgio Chiosso e il sottoscritto. Mi ricordo quando sono stato reclutato. Il direttore della Fondazione Massimo Coda allora alto funzionario nella Compagnia di San Paolo venne a Genova a spiegarmi cosa fosse la FxS e come funzionava. Ero di passaggio a Genova. Ho poi capito che ero stato designato dai membri del consiglio della Fondazione, mi pare su proposta della prof. Ribolzi. Insomma a quell'epoca, la FxS aveva un indirizzo molto pedagogico, era più o meno interessata alla politica scolastica, provava la necessità di avere tra i membri un esperto internazionale, finanziava strani, almeno per me, progetti scolastici che non erano nemmeno delle sperimentazioni. Le valutazioni erano dilettantesche o non esistevano affatto. Più o meno convinto da Coda, sono caduto nella FxS e negli intrighi della politica scolastica piemontese che ho appreso a scoprire poco per volta. Agli inizi del mio coinvolgimento nell'attività della Fondazione mi è parso di avere il ruolo dell'amico critico, di colui che ha uno sguardo esterno su quel che succedeva, si proponeva nell'ambito della Fondazione. Ero sorpreso della piega del programma di lavoro ma ero in grado, più o meno, di collegare le iniziative proposte per il finanziamento a ricerche scientifiche e sperimentazioni in corso nei maggiori sistemi scolastici italiani. Poi ho capito che questo ruolo era un alibi, che era del tutto illusorio attendersi cambiamenti di linea nel programma della FxS e men che meno di chiedere finanziamenti per programmi alternativi. E? tuttora difficile per me specificare quale fosse il ruolo della FxS ma certamente era del tutto diverso da quello di qualsiasi altra fondazione europea specializzata nel settore dell'istruzione. Ho poi anche capito che ciò è in parte attribuibile anche alla funzione che hanno le fondazioni bancarie in Italia. Il loro compito è del tutto diverso da quello delle fondazioni americane o inglesi o olandesi.La mia presenza nella FxS mi è servita per indovinare, direi quasi intuire piuttosto che capire il funzionamento della politica scolastica piemontese, il ruolo che vi ha la Compagni di San Paolo con i suoi capitali e il ruolo devoluto alla FxS. La sola iniziativa nella quale ho avuto un ruolo attivo fu quella della costituzione e dell'organizzazione del dottorato di ricerca sulla valutazione dei sistemi scolastici presso l'Università di Genova, iniziativa fortemente voluta dal prof. Ribolzi e finanziata dalla Compagnia di San Paolo con 200 000 euro l'anno se non erro. Le somme in ballo non sembrano considerevoli di primo acchito ma non sono nemmeno di poco conto. L'esperienza del dottorato purtroppo è andata male per mancanza di studenti interessati. Non metto in conto il contributo all'organizzazione di un paio di incontri internazionali a Torino, uno con Caselli e l'altro con Poggi, la quale invece ha fortemente accentuato l'impegno della Fondazione nel settore della valutazione(ma il dottorato di ricerca di Genova era partito prima di lei)pur in mancanza di una comunità di valutatori qualificati del sistema scolastico in Italia. Il personale stabile della fondazione non è reclutato con il compito di svolgere indagini scientifiche, non è un centro di ricerca né un polo di controllo delle ricerche scientifiche sulla scuola. In conclusione questa esperienza mi è servita per indovinare , per scorgere di trafila direi, alcuni retroscena della politica scolastica italiana e piemontese e soprattutto per scoprire Torino, una gran bella città.

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