E' bene che si sappia. Certe cose non succedono solo nei gialli di Camilleri o laddove la democrazia è balbettante. Si sono svolte in questi giorni a Lugano le elezioni per la nomina della giunta e del sindaco. Ebbene, terzo eletto è risultato un morto, Giuliano Bignasca, defunto più di un mese fa. A Lugano, la mia città, il popolo ha eletto un morto nella giunta! Queste sono cose di mafia.
Come ciò è potuto succedere? Non so rispondere a questa domanda perché non abito più nel Luganese da decenni, ma molti miei amici mi hanno segnalato scandalizzati l'enormità. Lugano non è una città qualunque. Ha una delle più alte concentrazioni di banche per abitante al mondo, una delle concentrazioni più dense di farmacie per abitante al mondo, probabilmente anche di medici e di studi d'avvocatura e notarili. Ha un'università, è la sede di un vescovado, ha ospitato per decenni la sede della Radio Svizzera Italiana e della Televisione della Svizzera Italiana, due enti che hanno traslocato in un comune periferico della città o che forse è stato incamerato nella città recentemente. Non ne sono al corrente. Quindi probabilmente a Lugano vivono anche moltissimi giornalisti. In altri termini Lugano è un polo culturale. A Lugano esiste un'orchestra sinfonica, un coro di livello mondiale di musica da camera seicentesca. In altri termini la città non è sprovveduta, non è un polo industriale, naviga nel benessere. E' stata nell'Ottocento un rifugio per molti attori dell'unità d'Italia, come per esempio Carlo Cattaneo o i fratelli Ciani. All'inizio del Novecento è diventata un rifugio per gli anarchici. E' proprio il caso di cantare con loro: "Addio Lugano bella". Ed ora a Lugano si nomina un morto nella giunta comunale e la Lega dei Ticinesi, un movimento strano, assai vicino alla Lega Lombarda di Bossi, conquista la maggioranza politica e con grande probabilità il futuro sindaco della città sarà un leghista. Resto anch'io allibito di fronte a quest'evoluzione ma non ho argomenti per analizzarla e nemmeno la forza per farlo. Mi sento umiliato non tanto per la vittoria della Lega dei Ticinesi (così si chiama il movimento politico che ha sbaragliato il campo) quanto per il morto votato dal popolo. Un omaggio postumo, si potrebbe dire, a una personalità unica? Tutti sapevano che era morto. Il suo funerale fu un funerale di stato, con la partecipazione dei leaders leghisti lombardi. I media locali hanno riservato grande spazio all'evento. Eppure un gran numero di votanti , pur sapendo che il candidato era defunto, lo hanno votato. Cosa significa questa scelta? Provo vergogna ma temo che la maggioranza degli elettori ritengano questo gesto una farsa e non abbiano sentimenti analoghi ai miei. Si dice che il corpo elettorale in democrazia abbia ragione e che le sue scelte vadano rispettate. Il popolo ha sempre ragione, diceva mio padre. Vorrei essere aiutato a capire quanto è successo, come ciò sia potuto capitare, perché pur vivendo all'estero da decenni, la città nella quale ho studiato e dove sono cresciuto resta pur sempre la mia città.
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire