samedi 29 novembre 2014

Il presidente della Confederazione Elvetica Didier Burkhalter ha partecipato al summit dell'Organizzazione Internazionale della francofonia ed ha parlato di educazione, meglio di istruzione scolastica.

Come ci si poteva aspettare ha sottolineato l'importanza dell'educazione permanente che approfitta come ben si sa e come ha dimostrato da anni l'OCSE  soprattutto a chi è istruito ed è ricco, ha ribadito l'importanza del programma delle organizzazioni internazionali "l'educazione per tutti" che è un fallimento colossale ( si veda nel sito  www.oxydiane.net)  ed ha ovviamente messo in evidenza la peculiarità dell'istruzione professionale alla Svizzera , ossia il modello duale oppure , in altri termini, il modello dell'alternanza scuola-lavoro. In questo caso ha perfino firmato un accordo con il Senegal sulla formazione professionale che stanzia una somma di 200 000 franche  svizzeri ( suppergiù  170 000 €) al Senegal ( cifra ridicola) per valutare la formazione professionale nel Senegal.

Basta avere un poco di dimestichezza con quel che succede nel sistema scolastico elvetico per rendersi conto dell'assurdità di un simile accordo. La Svizzera è uno dei paesi che ha pochissime tradizioni in materia di valutazione comparata internazionale, che è pressoché assente dalla comunità internazionale che si occupa di valutazione scolastica, che non ha saputo organizzare una valutazione della formazione professionale in Svizzera, che non ha partecipato alla valutazione delle competenze degli adulti organizzata dall'OCSE nel 2012 , che si è ritirata dall'indagine PISA la quale non riguarda la valutazione della formazione professionale, d'accordo, ma che permette di formare le nuove leve alla valutazione, ed ora il presidente della Confederazione promette 200 000 franchi per la valutazione della formazione professionale nel Senegal dove a malapena si riesce a sviluppare un sistema di istruzione generale primaria secondo il modello elvetico o europeo che dir si voglia.

Sarebbe bello sapere chi sono gli esperti elvetici che andranno  a Dakar per consigliare i senegalesi in materia di valutazione professionale, conoscerne la preparazione e l'esperienza ossia sapere come saranno spesi questi soldi, a chi andranno, e vale la pena fare notare che in maggioranza verso i quindici anni la maggioranza dei senegalesi parla il wolof e non il francese , un lingua usata da quasi venti milioni di persone , mentre in Elvezia , otto milioni e mezzo di abitanti in tutto, la minoranza non tedescofona ( circa l'80% della popolazione) parla o il francese o l'italiano o il romancio oppure un'altra lingua. La valutazione dell'istruzione scolastica non è proprio una priorità. nel mondo elvetico, è difficile da organizzare, è costosa, richiede molte competenze per comparare gruppi socialmente diversi non solo dal punto di vista socio-economico ma anche linguistico e culturale.

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