samedi 15 février 2014

La trasformazione dei giardini d'infanzia

Sono iniziate le vacanze di primavera a Parigi. Dureranno due settimane e le coppie con bambini piccoli che hanno i nonni sono fortunate perché in queste due settimane ci si deve occuparsi dei piccoli. Quasi tutti i genitori lavorano . Solo un terzo della popolazione parigina ( 20 milioni di abitanti, compresa la periferia immediata della città) ha le risorse per andare in vacanza altrove, soprattutto in montagna a sciare. I centri del tempo libero sono strapieni, ma la presenza dei centri non dispensa i genitori dal ricercare aiuti. Si devono accompagnare i piccoli al centro e si devono andare a ritirarli. Che bene vada, al più tardi verso le 18 ma molti adulti-genitori non terminano di lavorare alle 18. I nonni o chi ne fa le veci sono indispensabili. Questa è la stranezza di un orario scolastico  concepito per il personale scolastico e non per le famiglie o per i bambini. Ma non è di questo che vorrei parlare.

La mia nipotina, di cinque anni, è in vacanza anche lei. Frequenta una scuola per l'infanzia in un quartiere della città ed è venuta a trovarmi con i quaderni e con la pagella di valutazione. I quaderni, belli, non c'è dire, sono tre, ma il quarto è rimasto a scuola. Sono impressionato dalla massa di lavoro svolto dalla bambina e dalle educatrici dopo l'inizio dell'anno scolastico ma ciò che mi ha interessato è la pagella: le maestre valutano le competenze dei bimbi sono una griglia dettagliata, per fortuna priva  di voti ma con giudizi espressi in tre colori: un circolino verde per indicare che la competenza è stata acquisita, un circolino arancio per indicare che la competenza è parzialmente acquisita (Il bambino sa fare quanto richiesto ma con un aiuto, il che significa che l'apprendimento è in corso) e un circolino rosso per indicare che la competenza non è acquisita , il bimbo non sa ancora fare quanto richiesto (l'apprendimento scolastico non è acquisito).

La nipotina frequenta la sezione dei grandi , ossia l'ultimo anno della scuola per l'infanzia. In settembre inizia la scolarizzazione, ossia andrà a scuola. Adesso si trova in una classe di 29 bimbi con due maestre.

La pagella che i genitori devono controfirmare è accompagnata da un biglietto nel quale si specifica  che l'obiettivo è quello di seguire i progressi del bambino lungo la scolarità nella scuola per l'infanzia. Aiuta in altri termini a capire a che punto si trova il bambino rispetto alle competenze che ci si aspetta  da lui quando inizierà la scuola primaria nell'autunno del 2008.

Dunque non ci sono ambiguità in materia: la scuola per l'infanzia è una pre-scuola il cui compito è quello di preparare la metamorfosi in allievo dei bambini. Nella pagella non c'è nessuna definizione delle competenze. Tutto ciò non impedisce alla scuola primaria francese di bocciare in massa. Si sa dai dati comparati internazionali che la percentuale delle bocciature in Francia è tra la più elevate al mondo. Questo significa o che la metamorfosi non è riuscita, ossia che le educatrici della scuola per l'infanzia non fanno bene il loro lavoro , oppure che i professori della scuola primaria (ormai si chiamano così) non sono contenti della preparazione degli allievi che ricevono.

Vediamo come è strutturata la pagella. Le rubriche che la compongono sono le seguenti:

  • impadronirsi del linguaggio, con 14 sotto-rubriche (per esempio "prendere la parola nel gruppo classe", "esprimersi in modo appropriato", "recitare una storia o una poesia", " costruire frasi servendosi del presente, del passato e del futuro", ecc.);
  • scoprire la scrittura, con 9 sotto-rubriche ( per esempio "prepararsi ad imparare a scrivere", "ascoltare una storia e dimostrare che la si è capita", " riconoscere il proprio nome", ecc.);
  • prepararsi ad imparare a scrivere con 10 sotto-rubriche( per esempio " tenere in mano correttamente la matita" ( posso assicurare che ciò non succede), " scrivere il proprio nome in lettere maiuscole"," scrivere i numeri da uno a dieci", "copiare diverse forme");
  • diventare un allievo, con 14 sotto-rubriche (per esempio ," integrarsi nel gruppo classe", "padroneggiare le proprie voglie" ( se ciò fosse comune a molti adulti......), "rispettare le regole di vita","rispettare i compagni","rispetto dell'adulto", ecc.);
  • scoprire il mondo, con 4 sotto-rubriche (per esempio,"situarsi in una giornata di scuola", "situare le diverse attività realizzate nel corso della settimana", ecc.);
  • orientarsi nello spazio, con 6 sotto-rubriche ( per esempio , "distinguere le posizioni davanti, dietro, sopra, sotto, di fianco", "distinguere destra e sinistra", "spostarsi in un labirinto", ecc.);
  • scoprire le forme e le grandezze, con tre sotto-rubriche (per esempio "distinguere forme geometriche semplici", ecc.);
  • trattare le quantità e i numeri, con sei sotto-rubriche ( per esempio , a 5 anni, contare fino a 30):
  • prendere consapevolezza del mondo ecologico dei viventi, con tre sotto-rubriche (per esempio " rispettare le regole d'igiene" (il che non succede), ecc.);
  • sensibilità, immaginazione e creazione,  con 7 sotto-rubriche ( per esempio " conoscere i colori", " partecipare al canto corale", "ripetere ritmi semplici", ecc.).
Le educatrici devono valutare ogni sotto-rubrica. Immagino il lavoro enorme alle spalle degli psicologi o dei pedagogisti che hanno preparato gli schemi di ogni rubrica, il lavoro di fotocopia delle educatrici, quello micidiale di valutazione di ogni bambino, ecc. Non esiste più il giuoco. Tutto è prescritto. 

La creatività , l'immaginazione dei bimbi si manifesta altrove, a casa, nei centri di tempo libero, presso i privati, quando ci sono genitori intelligenti che capiscono , che non investono esclusivamente nel successo scolastico dei pargoli. La creatività esiste ancora per fortuna ma non si manifesta quasi più nemmeno a ricreazione. Nelle scuole per l'infanzia, nelle aule si impara la disciplina, i bimbi sono quieti, calmi, come la maggioranza dei prigionieri a Guantanamo. L'orgia di colori della scuole per l'infanzia non deve illudere. Adesso, in tre anni, in Francia e forse anche altrove, si preparano i bimbi ad andare a scuola. Non si bocciano per fortuna, non devono ripetere l'anno se non acquisiscono le competenze definite dai programmi, ma sono annichiliti, apprendono a ubbidire, a essere sottomessi. Esiste un baratro tra  comportamenti scolastici e quelli domestici. Due mondi diversi quando è concessa ai bimbi la libertà di muoversi , di creare di non apprendere le regole, i codici imposti dalla scuola. Per fortuna si impara anche fuori dalla scuola, ma le ingiustizie in questo modo restano, come si perpetuano con il modello in voga. Infatti, chi non ce la fa nella scuola per l'infanzia (ce ne sono) è immediatamente scartato nella scuola primaria, il che significa, in Francia, essere bocciato, magari ripetere tre, quattro volte la prima elementare. Succede anche questo. La segregazione scolastica entra immediatamente in azione ed è preparata dalla scuola per l'infanzia.



Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire