Quello del mio cantone di origine, il Ticino, cantone di poco più di 300 000 abitanti, mi indispettisce ancora di più.
Il risultato globale, nazionale, è uno schiaffo al mondo europeo che si sta costruendo con difficoltà da decenni. La Svizzera è divisa: la parte romanda, ossia quella francofona ha votato contro il contingentamento, la parte tedescofona , tranne Zurigo, il centro economico del paese , pure. L'esito finale è tiratissimo. Il 50,3% dei votanti è stato favorevole alla proposta di contingentare l'immigrazione e di rinegoziare gli accordi con l'Unione Europea sulla libera circolazione della manodopera, sugli accordi di Schengen, ecc. ossia su tutto quanto dà fastidio agli Elvetici tradizionalisti. Sarebbe bene notare che su una faccenda simile ha votato solo circa la metà del corpo elettorale, esito dato come notevole in Svizzera. Di solito nelle cosiddette votazioni durante le quali si chiede il parere del popolo o si invita il cosiddetto popolo a proporre nuove leggi o a modificare la costituzione la percentuale dei votanti è inferiore.
Non voglio ripetermi ma mi permetto di riprendere alcuni commenti a caldo fatti dopo la pubblicazione dei risultati. E' la prima volta dopo quarant'anni di tentativi che un referendum popolare (così si chiama) sulla limitazione del numero degli stranieri in Svizzera passa. Di tentativi ce ne sono stati molti. Si potrebbe dire che sono ricorrenti. Una parte di questo paese di cuccagna non sopporta gli stranieri, vorrebbe vivere in piena autarchia e teme di perdere il benessere nel quale bagna senza chiedersi come questo benessere sia stato forgiato. Si ringrazia la classe politica che ha avuto il merito di prendere le decisioni che hanno permesso di giungere a questo punto. Tra coloro che hanno contribuito a costruire questo stato federalista benestante c'è però un buon 20% di stranieri.
E' bene iniziare con alcune informazioni statistiche. La tavola che segue mi è stata fornita dall'amico Beo Beltrametti, che ringrazio. Si vedono molto bene due sequenze: l'ossessione dei tentativi per "proteggere" ( questo è un verbo ricorrente) la Svizzera dagli stranieri e il degrado del voto del Ticino dopo il 1988. Premetto che sono partito dal Ticino nel 1969 e mi dispiace il risultato di ieri: 82652 sì al contingentamento e 38589 No (il 68,2% contro il 31,8, una delle percentuali di accettazione più alte in Svizzera).
La situazione geografica del Canton Ticino, confinante con l'Italia, non è facile. Quell'angolino di terra subisce le ripercussioni della vita politica italiana, ma questo argomento avrebbe potuto essere neutralizzato se ci fosse stata nel Ticino una politica diversa da decenni. E adesso riprendo due messaggi inviati a mio fratello Antonio dopo che ho conosciuto i risultati nonché due suoi brevi commenti: Primo messaggio da parte mia: Dunque è andata come previsto. Che figuraccia. Provo disagio e vergogna. Forse non avrei dovuto partire dal Ticino per tentare di fare qualcosa con gli amici che avevo. Invece sono scappato. Ho molta simpatia per i Romandi ed anche per i Ginevrini. Quelli hanno capito. Non è una questione di etica. E' una di intelligenza, di cultura. Non capiterà nulla per fortuna. E' impossibile chiudere le frontiere. Più chiavistelli si inventano, più inventivi sono i ladri ( scusa, direi i poveri, i fuggiaschi o i rifugiati, non so cosa dire). Tutti a messa però lì a pregare per chi? Buon Carnevale con la SAM benefica. Prima risposta del fratello Antonio, ex-sindaco di Massagno. Ho tolto l'informazione sul suo voto:
Si capisce proprio che sei arrabbiato e che hai ancora nel cuore il tuo Paese.
Seconda risposta del fratello Antonio
Il contingentamento era in vigore fino a pochi anni fa, è in vigore anche in altri paesi, tra cui il Canada, per non parlare di altri sistemi poco libertari in giro per il mondo. Questo per dire che non è la fine del mondo e che gl'altri argomenti in votazione hanno mostrato quanta apertura c'è nel nostro popolo.
... capisco anche la debolezza e la paura che si misura tra la gente. Secondo messaggio mio: Non è vero. Il Canada, l'Australia, gli Stati Uniti, paesi che conosco assai bene, ecc. non hanno un contingentamento. Selezionano duramente l'immigrazione, ma va a vedere negli USA , oppure solo in Inghilterra quel che succede. La Gran Bretagna è un'isola. Si direbbe: ohibò, è facile controllare le entrate e invece no. Basta vedere in TV quel che succede a Calais. Arrivano dall'Iran, dall'Afghanistan, dalla Mongolia, fanno una vita da topi. E' zeppa di clandestini. Oppure va in Marocco a Ceuta ( non verifico il nome della città spagnola sulla costa africana). Gli Spagnoli hanno costruito tre muri per impedire l'immigrazione clandestina, eppure non funziona. Ancora settimana scorsa ci sono state fughe. Gente disperata che tenta di tutto, pronta a corrompere e poliziotti, politici, sindaci, deputati corruttibili; Vedrai cosa succederà lì. Magari capita già, ma tu vivi in un paese del silenzio, dell'ipocrisia, delle bocche cucite.
Sono d'accordo con te: non succederà nulla, ma per me è triste. Il voto ticinese in particolare. Quello nazionale , il totale, è un'altra cosa. Gli argomenti erano quelli di gente colta , avvertita, alla testa di un sistema politico che è quello che è, non perfetto, ma efficace. Non è il mio. C'è un divario enorme tra Ginevra e il Ticino per esempio. La destra ginevrina è nauseabonda però non scema. Si possono vedere su Internet, nel sito dello stato di Ginevra, i risultati per comune . I pochi che hanno votato per il contingentamento sono tutti quelli di estrema destra, facilmente localizzabili. Li vedo benissimo. Onex non è in quella zona.
Purtroppo se si votasse nelle macro-democrazie si avrebbe un risultato analogo o peggiore e per questa ragione il sistema politico democratico è costruito in modo diverso ed obbliga i responsabili politici, sindacali, culturali a ragionare in un altro modo. Il popolo no; Ubbidisce, è manipolabile, ha paura.
Come puoi dire che c'è molta apertura nel Ticino ? 80 000 voti contro 30 000 . E' questo il popolo al quale alludi? Bel popolo. Se si ha paura occorre spiegarla, uscire dagli aneddoti, discuterne, trovare soluzioni alternative, impostare politiche adeguate. Raddoppiare il numero delle guardie di frontiera? Chi paga? A Ginevra si andava dalla Svizzera alla Francia senza nessun controllo. Non c'erano guardie ai valichi tranne che in un paio, noti a tutti. Nel Ticino quando vengo mi sento in prigione. Passo da Brissago, da Ponte Tresa, da Brogeda, da Stabio e ti controllano. Cosa è cambiato? Lo sai anche tu che senza frontalieri l'economia cantonale andrebbe a rotoli. Chi lavorerebbe negli ospedali, nelle urgenze? Conosco un sacco di gente che lo fa a Locarno e sta di casa a Cannobio: avanti e indietro tutti i giorni. Pagata normalmente non c'è che dire. Da dove venivano le badanti del papà di Tere? Pagate non in nero , anche le tasse. Italiane frontaliere. Ma lasciamo perdere. Ormai quel che conta sono altre cose. Io sto qua , egoista, evito lo squallore, aspetto la fine, guardo la miseria e la povertà che ci sono qui, studio il mondo nel quale ho lavorato per 21 anni. Però mi piace quel che hai fatto e fai. Quel coraggio io non l'ho avuto.
P.S.: Ho citato Onex perché quando il fratello era sindaco di Massagno c'è stato il gemellaggio tra Massagno (periferia di Lugano) e Onex, città periferica di Ginevra. |
Aucun commentaire:
Enregistrer un commentaire