In Italia molte persone che giustamente operano per migliorare il servizio scolastico statale, che non è ovunque perfetto come ormai ben si sa, sognano e propongono di adottare il modello USA delle "Charter Schools". Sono allibito di fronte a cotale superficialità.
Il modello USA delle "Charter Schools"è la formula più avanzata di autonomia scolastica finora attuata nel settore statale. Gli Inglesi hanno cercato di copiarlo con le "School Academies". Orbene, il modello delle "Charter Schools" esiste negli USA da una ventina d'anni e non ha fin qui convinto. I promotori si sono illusi che con l'attribuzione di una maggiore indipendenza e autonomia alle singole scuole il rendimento scolastico degli studenti misurato con test di competenze e conoscenze nella comprensione di testi scritti e della matematica, esiti spesso assunti come misura del rendimento delle scuole, migliorasse sensibilmente. Ciò non è successo e sono invece capitate varie altre cosucce assai interessanti. In ogni modo l'esperimento delle "Charter Schools" non ha dato l'esito scontato. Inoltre, il servizio scolastico tradizionalista ha frenato alla grande e inventato tutta una serie di lacci per imbrigliare le "Charter Schools". Il risultato è paradossale: gli esiti delle "Charter Schools" in media , sul territorio degli USA, non divergono da quelli delle scuole cosiddette tradizionaliste. Ci sono centinaia di indagini scientifiche sul funzionamento delle "Charter Schools", sul confronto tra "Charter Schools" da un lato e le scuole tradizionaliste dall'altro. Ne ho segnalate parecchie nel mio sito www.oxydiane.net . Quindi prima di invocare la soluzione delle "Charter Schools" sarebbe opportuno studiare da vicino i limiti della sperimentazione, i difetti, le tendenze, i fenomeni generati da questa operazione. Forse le "Charter Schools" rappresentano una via per la scolarizzazione nel XXI secolo e per salvare il servizio scolastico statale ma ciò non è affatto sicuro.
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