Domenica, 16 giugno: per caso nel pomeriggio guardo RAI 3 TV accesa e sullo schermo appare Fred Buscaglione. Immagini in bianco e nero che ricordo benissimo. Era il lontano 1956. Nel convitto dell'Istituto Magistrale di Locarno, dopo cena, in una saletta contigua alla sala da pranzo, con alcuni compagni si andava a vedere e ascoltare una trasmissione in bianco e nero della RAI ( allora la TV era solo in bianco e nero) su Fred Buscaglione. Eravamo impressionati dalla novità, dall'originalità di quella musica, di quelle canzoni e del suo stile d'interpretazione. Qualche anno dopo sono arrivati Modugno e Lucio Battisti.
Non ricordo più i nomi dei compagni con i quali seguivo lo spettacolo che era per me del tutto inabituale. In quegli anni ero un cattolico praticante, un militante nell'azione cattolica, ma le canzoni, la musica di Fred Buscaglione mi affascinavano benché le recepissi come scandalose. Non ho più scordato da allora, ben 57 anni fa, "Eri piccola, piccola così", " Che bambola", " Guarda che luna", "Teresa non sparare", " Una sigaretta". Appena ho potuto, ho acquistato un CD di Fred. Ho scoperto oggi che la casa editrice Cetra aveva rifiutato inizialmente di produrre dei 75 giri di Buscaglione che non era considerato un cantante. Il successo popolare di Buscaglione, iper-censurato, è dovuto ai juke-box.
Non capivo un gran che di quelle canzoni che cantavano la malavita, l' amore, le amanti, i soldi, la vita notturna di Torino né comprendevo molto quella musica, oppure, sarebbe preferibile dire, ne capivo assai bene il senso, il valore trasgressivo: sesso, donne, amore, fumo, alcool erano per me allora realtà proibite al punto di essere incomprensibili. Dopo la prima cotta avevo cancellato dentro di me perfino il senso di " desiderarti tanto", non sapevo , non potevo dire a una ragazza, a una donna " Che bella cosa sei", oppure semplicemente esclamare " Che Bambola!"ed immaginare che una donna poteva essere un accumulo di curve. Ma certamente nell'inconscio captavo qualcosa di tutto ciò al punto di non averlo mai scordato.
Buscaglione mi piace ancora oggi , mi commuove. Forse adesso ne afferro in parte anche l'importanza musicale nella storia della canzonetta italiana. I suoi grandi successi si trovano su "You Tube". Nel 1956 ero a Locarno, cittadina provinciale. Non ero mai stato né a Torino, né a Milano. Non avevo la minima idea di cosa fosse una città industriale. Milano e Torino ci erano presentate dai professori come delle metropoli da sogno. Ho scoperto molto tardi che metropoli non erano affatto e che oggigiorno lo sono solo in parte. Non sono comparabili né a Berlino, né a Parigi, né a Londra, né a New York, tanto per citare qualche esempio. Ma erano senza dubbio incomparabili rispetto a Locarno.
Così oggi pomeriggio altro tuffo nel passato remoto, nell'adolescenza disperata e deprimente di un ragazzo di provincia. Mi fa bene ascoltare Fred Buscaglione, scoprire nella sua band l'eco della musica americana, del jazz, della vita pulsante di miseria, tradimenti, povertà, ricchezza, gelosia. L'avessi capito allora!
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